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Proaziende e il Bar San Marco: si apre un nuovo capitolo nella storia del famoso locale piacentino
07/05/2024
Bar San Marco, Aperitivi, Vendita, Piacenza, Attività, Caffè, Bar
In uno dei quartieri residenziali più belli di Piacenza, ricco di piccole botteghe e tanto verde, c’è un locale molto amato dagli abitanti della sua città: il Bar San Marco ha saputo evolversi e adattarsi ai cambiamenti del mondo, ma in ogni momento della sua storia è stato al centro della vita di Piacenza e nel cuore dei suoi abitanti.
Per molti anni è stato il ritrovo ideale per un aperitivo elegante e, durante il lungo lockdown, si è reinventato restando aperto sette giorni su sette per preparare pranzi da asporto destinati ai medici e agli infermieri al lavoro nella grande clinica a pochi passi di distanza. Dopo più di vent’anni il bar ha cambiato gestione e Proaziende ha seguito ogni passaggio della trattativa, senza scendere a compromessi, ma riuscendo ad accontentare sia i precedenti proprietari che i nuovi gestori: una famiglia che porterà avanti con passione la preziosa tradizione piacentina del San Marco.
Abbiamo incontrato l’ex proprietario Federico Cabrini e gli abbiamo rivolto qualche domanda sul locale, sulla decisione di vendere la propria attività e sull’esperienza con Proaziende, che ha gestito ogni fase della compravendita.
Intervista a Federico Cabrini, imprenditore ed ex proprietario
Buongiorno Federico, possiamo darci del tu?
«Certo: volentieri».
Quando è iniziata la tua passione per questo mestiere?
«Direi durante l’Università, quando - come tanti ragazzi - ho iniziato a lavorare come cameriere. Poi ho passato un periodo della mia vita in Inghilterra e quando sono tornato, nel 2003, si è presentata l’occasione di acquistare il San Marco e l’ho colta al volo. Il bar era gestito da una coppia di miei amici ed era già un angolo molto amato della città. C’è sempre stata una clientela abituale, ma anche chi attraversava la città per venirci a trovare».
Per quanto tempo hai gestito il San Marco e come lo hai visto cambiare?
«L’ho gestito per più di vent’anni, prima da solo e poi con un amico che da dipendente è diventato il mio socio. Sono ancora coinvolto, perché al momento stiamo affiancando i nuovi proprietari. Il San Marco era un bar di quartiere che ha sempre lavorato molto, ma si è trasformato nel ritrovo ideale per lunghi aperitivi e serate tra amici. In quegli anni abbiamo cercato di distinguerci anche per l’offerta dei vini, conoscendo i produttori locali, scegliendo cantine indipendenti e offrendo una selezione di ottimi vini piacentini. Poi, durante la pandemia, quando è stato possibile riaprire e offrire il servizio di asporto, abbiamo lavorato sette giorni su sette, preparando quasi esclusivamente pranzi per i medici e gli infermieri della clinica privata che si trova a pochi passi dal bar. Dopo il lockdown l’attività è ripartita con il botto: ogni giorno dalle quattro del pomeriggio il bar era sempre pieno e molto vivo, come è vivo il quartiere in cui si trova».
Quali sono le specialità del San Marco?
«Sicuramente la caffetteria, ma anche la cucina: negli anni abbiamo ampliato l’offerta del pranzo arrivando a servire più di una quarantina di coperti ogni giorno».
Perché hai deciso di cedere l’attività?
«In realtà - fino a quando non si è presentata l’occasione grazie a Proaziende - né io, né il mio socio avevamo mai pensato di vendere: il bar funzionava alla grande e avevamo costruito un team di ragazzi molto bravi e con molta passione. Sicuramente, però, si trattava di una macchina molto impegnativa e sempre in movimento: in vent’anni ci siamo fermati ben poco, non per nulla mi sono “imposto” un’estate sabbatica per riposare un po’ e chiarirmi le idee sul prossimo passo da compiere».
Come hai dato l’addio al tuo locale?
«Con una serata per salutarci, un momento molto emozionante: c’era tutta Piacenza».
Ti va di raccontarci come hai conosciuto Proaziende?
«Un paio di anni fa Ivan [il titolare, n.d.r.] è capitato nel nostro bar chiedendo se avessimo preso in considerazione l’idea di cedere l’attività. Io e il mio socio non ci avevamo mai pensato, sinceramente, ma dopo quell’incontro abbiamo deciso di valutare l’idea. Certo, solo nel caso che arrivasse un’offerta pari alla nostra richiesta: la classica “offerta che non si può rifiutare”, insomma. Dopo circa due anni abbiamo firmato le carte».
Com’è stata la tua esperienza con Proaziende?
«Credo che la nostra sia stata una situazione singolare: il bar era in vendita, ma non voleva essere venduto, quindi non c’era alcuna fretta. Per come sono fatto non avrei apprezzato una presenza invadente o pressante, ma Ivan è stato veramente discreto e professionale: pochissime telefonate e pochi contatti, solo quelli davvero utili».
Di che cosa si è occupata Proaziende nello specifico?
«Si è occupata letteralmente di tutto: dalla ricerca e selezione degli acquirenti alle pratiche della compravendita».
Alla luce della tua esperienza consiglieresti Proaziende a chi vuole comprare o vendere un’attività commerciale?
«Assolutamente sì, anzi: l’ho già fatto. Ho messo in contatto Proaziende con un collega che mi ha accennato di voler vendere la propria attività e sicuramente la consiglierò anche in futuro».
Un grazie a Federico Cabrini per la disponibilità.
Se avete curiosità, domande o desiderate ricevere informazioni inviateci una mail all’indirizzo info@proaziende.it oppure chiamateci al numero 392.2806748